Canali Minisiti ECM

Isolata la proteina che causa l'allergia alla nocciola

Medicina Interna Redazione DottNet | 05/07/2021 14:14

L'isolamento dell'oleosina depositata nell'apposita banca degli allergeni dell'Organizzazione mondiale della sanità, è stato possibile anche grazie all'analisi del genoma del nocciolo

Secondo il Registro Europeo dell'anafilassi, che raccoglie i dati di bambini e adolescenti di dieci Paesi europei, inclusa l'Italia, la nocciola è il secondo alimento - dopo l'arachide - causa di reazioni allergiche severe nei bambini in età scolare, il terzo nei bambini in età prescolare. Colpa della oleosina, una proteina allergenica che un gruppo di studiosi torinesi ha isolato, rendendo più facile diagnosticare l'allergia.  È sufficiente che i pazienti risultino negativi ai test attualmente disponibili, che non consentono di identificare allergie alle oleosine.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Pediatric Allergy and Immunology, giornale ufficiale dell'Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica. A condurlo è stata la dottoressa Giovanna Monti, del servizio di Allergologia pediatrica della Pediatria diretta dal dottor Marco Spada e afferente al Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell'ospedale infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, diretto dalla professoressa Franca Fagioli. È stato realizzato con il sostegno della Fondazione Crt, in collaborazione con i ricercatori dell'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Cnr di Torino, coordinati dalla dottoressa Laura Cavallarin e condotti dalla dottoressa Maria Gabriella Giuffrida.    L'isolamento della proteina allergenica, depositata nell'apposita banca degli allergeni dell'Organizzazione mondiale della sanità, è stato possibile anche grazie all'analisi del genoma del nocciolo, condotta dai genetisti e dai biotecnologi vegetali del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell'Università di Torino e dell'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr.

pubblicità

In Italia, che ne é il secondo produttore mondiale dopo la Turchia, la nocciola é il frutto a guscio più utilizzato nelle creme spalmabili di cioccolato, nelle merendine, nei dolciumi o nei gelati, nelle torte, nei biscotti, nei cereali per colazione, oltre ad essere spesso consumata come tale. Presente nelle abitudini dietetiche dei bambini, secondo quanto riportato dallo studio EuroPrevall, é l'alimento che più causa reazioni allergiche nella popolazione studiata, circa 890mila persone sul totale di 446 milioni di abitanti dell'Europa, tra cui circa 20mila bambini e adolescenti solo in Italia. Le reazioni allergiche possono essere di diversa entità: da quelle lievi, come prurito o bruciore orale alla sua ingestione, a quelle più severe. E proprio nel bambino possono arrivare a mettere a rischio la vita.

Commenti

I Correlati

Berni Canani: "Più colpita la fascia inferiore ai tre anni". L’alimento più spesso responsabile è il latte (55%) seguono uova (33%) e frutta secca (24%)

Del Giudice: "Un episodio isolato non deve allarmare, ma quando il disturbo si ripete e quando non ci sono macchie rosse pruriginose i genitori devono rivolgersi a uno specialista”

Nei bambini di un anno con allergie alimentari multiple, il trattamento con omalizumab per 16 settimane è stato superiore al placebo nell'aumentare la soglia di reazione per le arachidi e altri allergeni alimentari comuni

Legato a problemi di salute mentale; disponibile anche in Italia

Ti potrebbero interessare

Le nuove prospettive sono state affrontate nel corso del Brunel Annual Health Economics and Policy Forum, che si è tenuto a Londra presso la Brunel University

Lancet, con il cambiamento climatico a rischio progressi per la salute

Uno studio italiano condotto su 18.000 persone ha dimostrato che la presenza di bassi livelli di albumina è associata alla mortalità per cancro e malattie cardiovascolari negli individui di età pari o superiore ai 65 anni

Variante forse legata al funzionamento dell'ipotalamo

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto